Hot News | Dachat sbarca negli Stati Uniti

Andrea Andreotti , co-fondatore di Dachat intervistato dalla Hult International Business School di Boston (US) per lo sviluppo di un progetto accademico “Products and Innovation”.

 

 

03/07/2017

 

Che Dachat si proponesse come una realtà innovativa specializzata in Interior Design Management e che la sua visione sia rappresentata dalla volontà di fare la differenza in un settore caratterizzato da alta competitività nazionale ed internazionale è testimoniato da chi ha voluto, fino ad ora, affidarci la responsabilità dello sviluppo di un’idea capace di ridisegnare e/o interpretare i connotati del suo brand/spazio.

È stato proprio il tratto innovativo che caratterizza Dachat ciò che ha attirato l’attenzione di Giulia Biasio, una studentessa di Marketing Internazionale presso Hult International Business School di Boston, Stati Uniti, che ha contattato Dachat qualche settimana fa per una breve intervista.  

Dachat ha voluto accettare con piacere questa opportunità per parlare un po’ di sé e di ciò che ci spinge ogni giorno a cercare di eccellere nei nostri progetti per diventare un punto di riferimento nel settore del design d’interni. 

 

 

 

 

 

Il progetto dela Hult International Business School

Il progetto che Giulia ha sviluppato fa parte del corso “Products and Innovation”, il cui obiettivo è quello di spingere gli studenti ad identificare ed analizzare un modello di business innovativo implementato da un’azienda del loro paese d’origine per poter dare un taglio ancor più internazionale all’esperienza accademica e dare motivo di riflessione sui possibili scenari di business che si sviluppano al di fuori degli Stati Uniti. Giulia ha pertanto riconosciuto Dachat come l’esempio ideale su cui basare il proprio progetto di studio. 

 

 

“Mi trovo negli Stati Uniti da circa nove mesi spinta dalla volontà di intraprendere un’esperienza di studio all’estero per ampliare le mie prospettive di carriera. Per questo progetto, ho voluto contattare Dachat per voler dimostrare come anche l’Italia possa avere validi esempi di innovazione applicata al modo di fare business e di portarla come esempio in una classe internazionale come quella del Master in Marketing Internazionale di Hult. Questa Business School è infatti riconosciuta come la più internazionale degli Stati Uniti e l’unica a vantare la tripla certificazione da parte degli organismi di certificazione internazionale” ha spiegato Giulia.

 

 

L’intervista tra Giulia e Andrea si è sviluppata inizialmente intorno al motivo per cui Dachat è nata, riconosciuto come propulsore che dà fondamento ad ogni progetto e rappresenta una visione condivisa all’interno di Dachat.

 

 

 

 

 

_Come nasce Dachat e come vuole posizionarsi all’interno del settore del design contract?

 

Il mondo dell’interior design nell’immaginario comune è associato a canoni estetici difficilmente quantificabili. Dachat ha deciso di affrontare il tema delle ristrutturazioni d’interni con un approccio che chiamiamo “scientific design” partendo da una profilatura tecnico/economica del cliente/azienda per poi sviluppare la progettazione e la successiva realizzazione con vincoli ben definiti in termini di design e budget. La mission di Dachat è diventare l’azienda leader nel mondo del design contract.

 

 

_ Cosa rende Dachat unica rispetto ad altri competitor?

 

E’ il primo General Contractor italiano specializzato in Interior Design Management. Realizziamo architetture integrate d’interni come un’unica piattaforma che racchiude marketers, creativi, tecnici ed aziende produttrici coordinati da un’unica regia. Ci differenziamo dal mercato perchè applichiamo un metodo scientifico che identifica le esigenze e gli obiettivi del cliente per poi procedere con la realizzazione coordinata attraverso un processo di design management.

 

 

_ Come ben sappiamo, alla base di ogni innovazione c’è il riconoscimento di un “gap” nel mercato e nei bisogni dei consumatori, che viene preso come opportunità per poter innescare un processo innovativo. Nel caso di Dachat, come è avvenuto questo processo?

 

Oggi i committenti, che siano privati o business, hanno la necessità di comunicare con un’unica interfaccia che comprenda l’intero processo. Le imprese che realizzano molto spesso non comunicano con il progettista. Il progettista molto spesso non approfondisce le dinamiche economiche e realizzative. Dachat ha voluto mettere a sistema questi scenari diventando un’unica piattaforma di riferimento che ascolta il cliente dalla fase embrionale fino alla realizzazione ottimizzando e calibrando dinamicamente il budget a disposizione per l’investimento. 

 

 

Il focus dell’intervista è diventato poi più personale quando Giulia ha voluto indagare a fondo la figura professionale dell’architetto, al fine di comprendere il grado di empatia che la caratterizza e che rappresenta il fondamento per poter innescare l’innovazione.

 

“L’approccio vincente ai giorni nostri non è la mera offerta di un prodotto o servizio alla clientela ben strutturato ed ideato, che risponda ai bisogni espressi dai consumatori. L’ottica ora è capovolta: il punto di partenza deve essere il consumatore e ogni business dovrebbe focalizzarsi sullo stabilire una relazione empatica con esso, al fine di comprendere nel profondo la natura dei problemi che incontra giornalmente ed elaborare una soluzione in grado di apportare valore. Questa è la vera formula che determina il successo di molte start-up ai giorni nostri, le quali innovano attraverso un processo molto più snello basato su continui test di ipotesi anziché rispettando procedure ormai obsolete”, ha commentato Giulia. 

 

 

_ Quali sono le tre priorità che un professionista come te si assicura di rispettare per ogni nuovo progetto?

 

La qualità al giorno d’oggi è data per scontata. Le tempistiche ed il rispetto del budget diventano sempre più elementi che caratterizzano il modello di business di molte aziende. Come professionista ho un’unica priorità: cerco sempre di emozionare e ricercare quelle situazioni border-line che il cliente apprezza. Il nostro obiettivo è trasformare il budget economico del cliente in un emozionante investimento.

 

 

_ Che cosa significa per te essere un architetto che si occupa di interior design management? 

 

Credo che gli interni degli edifici rappresentino la vera essenza della vita delle persone. Per questo motivo non devono essere sottovalutati. Quando penso a questo, l’aspetto tecnico si trasforma in una missione etica per migliorare la qualità della nostra vita.

 

 

 

_Quali sono le tue misure di successo e i tuoi desideri come professionista del settore?

 

Instaurare con il cliente un rapporto di fiducia reciproca. Quando questo avviene stiamo facendo bene il nostro lavoro. 

 

 

Futuri sviluppi

Dachat ha voluto mantenersi in contatto con Giulia Biasio anche dopo la presentazione del proprio progetto, particolarmente apprezzato da professori e compagni di studi che hanno manifestato commenti molto positivi sull’analisi presentata. 

Dachat vuole ringraziare Giulia per l’opportunità di essere stata oggetto di studio in un contesto dal respiro internazionale e per averci dato motivo di pensare di essere sulla strada giusta. 

 

Dachat
Azienda specializzata in Interior Design Management.

 

 

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